Vera Pippa

Posted by mammadalla69 under Libri Erotici on mercoledì Mar 15, 2023

Vera Pippa
di MammaDalla69

Potrebbe essere uno pseudonimo carino per una scrittrice esordiente.

Ma la vera pippa è stata aver rivisto a distanza di molti anni un vecchio film hard del 1981, con David Morris che spia dalla serratura di una porta, a tratti voltandosi verso la cinepresa e parlando agli spettatori, una coppia che fa sesso a passo di danza.

Libri EroticiRoberto Malone, ovvero Storia di un porcospino italiano, di illustri madrigali e di copriletti infuocati – MammaDalla69


Una vera novità per quegli anni.

Una situazione scenica che ho cercato di ripetere, senza successo, nel mio libro Roberto Malone, ovvero Storia di un porcospino italiano, di illustri madrigali e di copriletti infuocati.

In seguito mi resi conto che è stato meglio così: ispirarsi va bene, ma copiare è tutt’altra storia.

Così ho cercato quel film su internet di cui ovviamente non ricordavo il titolo, digitando il nome dell’attore, unica cosa che mi era rimasta indelebile.

Su xvideos.com, e solo lì purtroppo, salta fuori un’altra scena del film in questione, quella con David Morris e Brooke West (che se lo scopa). Ma nessuna traccia della versione integrale, o soltanto della scena di danza, e né tantomeno del titolo.

Le immagini di David Morris su Google offrono diverse scene da svariati film hard, ma non quello che stavo cercando.

Non contento, da una ricerca su imbd.com individuo una rosa di titoli.

Tre sono quelli che nel casting, incrociando i nomi di David Morris e Brooke West, sono del 1981:

Intimità proibite di… mia moglie di Roberta Findlay, Exposed di Jeffrey Fairbanks, e High School memories di Anthony Spinelli e Stu Segall.

Ma da una lettura veloce delle loro trame mi accorgo che però nessuno tra questi potrebbe essere il titolo di cui sono alla ricerca. Potrebbe non essere stato listato, se non addirittura andato perso, come molti film col mitico John Holmes mai archiviati.

Questa non è una storia qualsiasi. È una vera storia.

Una di quelle che non ti mollano per tutta la vita.

Eh, sì. Perché il film in questione è stato il primo film porno completo che vidi, a parte quello nel garage insieme ad altri miei amici quindicenni (trattasi di una vecchia bobina Super 8 di dieci minuti) che non fu un granché.

Una vera pippa, appunto.

Non vi nego che mi sono dato subito da fare, a suon di mano, nel rivedere la sequenza con Morris e la West.

E non mi sono arreso quando a suon di tags che potessero più o meno descrivere quella scena, sui maggiori siti hard ne sono saltate fuori molte altre, soprattutto cinesi e giapponesi, moderne, che non sono niente male.

Qui ne trovate un’immagine “truccata”: il vero volto di lui è stato da me sostituito con…la mia faccia, ovviamente.

Non datemi del pirla!

Non ditemi che quando guardate un film porno, nessuno di voi si è mai immedesimato in un suo personaggio.

Inoculare o inculare? Sesso o vaccini?

Posted by mammadalla69 under Creampie Me Press on mercoledì Mar 15, 2023

Inoculare o inculare? Sesso o vaccini?
di MammaDalla69

Attenzione: il vaccino, anche se Pfizer, non te lo fa drizzare!
E perché dovrebbe?
Era la voce che girava su alcuni social.

Prima di iniziare con le mie solite elucubrazioni mentali, vorrei che leggeste alcune dichiarazioni di politici, No Vax, e comuni mortali.

Secondo l’ex onorevole Clemente Mastella, oggi sindaco di Benevento, il vaccino aumenta la carica virile e diminuisce quella virale.
Bella stronzata.

A Biella un medico No Vax si presenta con un braccio finto per il vaccino.
Altra stronzata.

Svizzera: “Sesso orale con la prima dose”.
Paese che vai, stronzate che trovi.

Idea d’appannaggio del club privé Delicious di Ginevra: “Tu ti fai il vaccino, io ti faccio un bel pomp***”. 
Una proposta hot (vietata ai minori!) che ha riscosso un discreto successo.

Alla fine dei giochi però, solo il 65,1% della popolazione elvetica aveva completato il ciclo vaccinale, senza restrizioni e senza Green Pass.

Effettivamente c’è da affrontare un po’ quella che è l’ignoranza della gente comune.

Oggi il qualunquista misura la propria intelligenza con i social media, senza dar conto della fonte delle informazioni. Raramente guarda un telegiornale in TV.

Se oggi i contagi sono minimi e di minor potenza, decretando così un minor numero di vittime da covid-19, lo dobbiamo proprio grazie ai vaccini che molti hanno screditato e strumentalizzato inventandosi epiteti come “Il vaccino Pfizer non fa venire”, per cui inutile beneficiarne.

Questo perché la Pfizer produce, come ben sapete, il famoso Viagra da circa 25 anni.

Queste assurdità che per molto tempo hanno albergato su internet sono state credute da molti, purtroppo.

Come pure quella dei microchip iniettati sottopelle per controllare costantemente la nostra posizione all’Agenzia delle Entrate.

Sono tutte “ideuzze” che fanno parte di un movimento culturalmente molto basso, atto a fomentare ed aumentare il malcontento sociale.

Tutte situazioni che sfociano in un certo tipo di rabbia, ma che però con il covid-19 ed il vaccino non hanno nulla a che vedere. Non a caso in questi movimenti, dai No Vax ai Green Pass, albergano ex e nuovi terroristi di estrema destra.

Non vorrei continuare in tema politico, perché quello che tratto io non è politica ma sessualità.

Allora, No Vax No Fuck?
Niente affatto.

Con all’attivo tre vaccini, la mia attività sessuale non è cambiata.
Anzi, potrei dire tre vaccini-tre libri:

Roberto Malone, ovvero Storia di un porcospino italiano, di illustri madrigali e di copriletti infuocati (il più venduto in assoluto);

La donna è tutta qui (secondo per numero di vendite);

È arrivato Profondo Rosso – La mia vita è un film porno! Chi vuole partecipare? (terzo in tutto).

Tutta Tette

Posted by mammadalla69 under Creampie Me Press on lunedì Feb 27, 2023

TUTTA TETTE
di MammaDalla69

L’immagine che vedete parla chiaro: un ristorante cinese a Shanghai, città dove ho soggiornato in vacanza per un paio di settimane, pubblica questa immagine su diversi siti e riviste specializzate del settore che hanno acclamato con gran fervore al lancio pubblicitario strabiliante del suo gestore a suon di “Più son grosse le tue tette, più ridotto sarà il tuo conto”, offerta valida solo per il giovedì. Il cosplay, che tutti sapete essere il vestirsi e l’imitare un personaggio dei fumetti o anime giapponesi (al Rimini Comix ogni estate si svolge una sorta di gara-manifestazione), ha fatto preferire i nomi giapponesi delle ragazze a quelli usuali cinesi. Le lettere sostituiscono i nostri numeri per individuare le misure delle poppe: per cui la A è la misura più ridotta, la G è per le tEttE gigantEschE.

Di clienti al femminile ne sono arrivati, anche di quelle che dell’offerta non sapevano nulla. Ma non tantissime, come il gestore sperava, e soprattutto niente tettone. Non perché la Cina ne sia priva. Anzi, tra quelle naturali e quelle artefatte, battono l’occidente di gran lunga. Viva l’oriente per quei (mammoni!) come me a cui piace degustare tettone di ogni genere, misura e qualità.

Pubblicamente l’intimità delle ragazze cinesi non salta mai fuori, tranne in alcuni casi sporadici. A tu per tu invece ci sanno fare, e sono molto più brave di molte nostre connazionali. Basta saperle coinvolgere, e loro coinvolgeranno te, anche in un ménage a tre. Parola di specialista 🙂

Come autore di romanzi e sceneggiature erotico-hard ho preso subito la palla al balzo. Scelgo così di fare una presentazione del mio libro Roberto Malone, ovvero Storia di un porcospino italiano, di illustri madrigali e di copriletti infuocatipresso un bar serale a base di cocktail, stuzzichini ed angolo lettura situato nella Roma popolare, bar frequentatissimo dai giovani e coppie di mezz’età, bar di cui preferisco non fare il nome.

Perché? Perché è stato un clamoroso flop. Nonostante parliamo di una grande città dove ci si aspetta una mentalità più aperta che retrograda o provinciale, le ragazze si sono mostrate a dir poco indignate all’idea di dovesi sottoporre ad una misurazione a vista delle loro tette per un libro (il mio…Aaaagh!) ed un caffè gratis. Non parliamo poi di quelle che arrivavano in coppia. Solo dopo ho capito che poteva scapparci il morto. Io!

Il gestore del bar, mio conoscente, aveva già chiamato qualche giornalista locale, suo conoscente, per pubblicizzare l’evento, nell’eventualità di poterlo ripetere nelle settimane successive. Vistone i risultati, tra clienti incazzati e quelli che si davano a gambe levate o per dispersi, il gestore chiama il proprietario, il proprietario chiama me, e mi manda via con un gentile vaffan…Altro non aggiungo.

Se l’evento fosse sopravvissuto, avrei avuto in mente anche una classificazione delle tette per la loro forma. Eh, sì. Perché non tutte le tette sono uguali.

Così mi ero inventato quattro classificazioni:

  1. Tette scoscese – cioè quelle che, una volta levato via il reggiseno, seppur sode cascano giù come due impiccati;
  2. Tette oblunghe (non hanno niente a che vedere con La cassa oblunga di Edgar Allan Poe) – sono quelle tette talmente afflosciate che sembrano due piccoli reni pendenti ai lati. Sì. Perché per capire come sono bisogna per forza non portare il reggiseno…E su, forza. Mettitelo ‘sto reggiseno, che son proprio brutte a vedersi.
  3. Tette a schiera – sono quelle che se viste da un profilo laterale appaiono come un lungo naso. E non sono mica male se di una certa misura (almeno una terza).
  4. Tette dannunziane – trovandomi da qualche tempo a Pescara, città natia del poeta Gabriele D’Annunzio (dove molte delle costruzioni abitative hanno le cosiddette terrazze dannunziane, cioè un’unica grande balconata ben squadrata che si estende per il lato più ampio dell’appartamento), le tette dannunziane sono quelle che una volta venivano definite tette a balconcino, cioè poco pendenti verso il basso e ben rifinite (squadrate appunto) ai lati.
  5. Tette di A***** (qui la privacy è d’obbligo) – Sempre a Pescara in Viale Marconi c’è la pizzeria A*****. La signorina che vi serve i tagli di pizza, a tavolo o da asporto (che non si chiama A*****, ma il nome le donerebbe tantissimo), dovendosi chinare ed allungare ad afferrare i tranci di pizza, le sue tette non penzolano nel vuoto come normalmente accade, ma restano su. Due tette che sfidano la forza di gravità.

Oltre ad essere giovane, carina e ben truccata, è vestita di un cappellino bianco e di una maglietta aderente, anch’essa bianca, attrazione (non innocente) per la quale potreste vedere i suoi capezzoli. Ed anche se non li vedete, arrapati come siete, vi sembrerà di vederli comunque. Non basterà un trancio di pizza al salame piccante a sbollirvi.

Attenzione: non perdete di vista le sue tette, e le vostre mani, altrimenti la vista di sicuro la perderete, e niente più tette di A*****. E non lasciatevi nemmeno sfiorare dall’idea di qualche avance con lei: voi e la vostra pizza potreste diventare ben cotti. Non si scherza con A*****. È un po’ come azzardarsi a chiedere ad una teenager “Com’è stata la prima volta?”: Non ve lo dirà mai e s’incazzerà di sicuro.

Un mio ex collaboratore mi diceva: «Una donna senza tette è come un uomo senza cazzo!». Mah…Sarà vero? Alle postere l’ardua sentenza.

La mia vita da gigolò

Posted by mammadalla69 under Creampie Me Press on lunedì Feb 13, 2023

La mia vita da gigolò
di MammaDalla69

“Mi chiamo ***, ho *** anni, e vivo a Milano.”

“Ma preferisco che i miei dati non compaiano nella vostra intervista, dovendo accennare ad alcuni fatti personali.”

“Il mio approccio con il sesso è iniziato a tredici anni con la masturbazione. Neanche tanto precoce, a sentire i miei amici che avevano iniziato qualche anno prima. Quando ho iniziato a sentire le prime inibizioni, non capivo bene cosa mi stesse succedendo. Riuscii a capire meglio vedendo per la prima volta un film porno su internet. La necessità di trovare una ragazza è giunta un annetto dopo: stanco di masturbarmi, ci masturbavamo a vicenda. Fu bello, ma dopo un po’ non mi bastava più. Non eravamo innamorati. Ci piacevamo soltanto, e probabilmente anche lei doveva essere stanca di masturbarsi. Una volta mi confessò di essersi masturbata più di dieci volte in un giorno pensando a me. I miei coetanei erano già al loro primo rapporto sessuale. Anch’io volevo mettermi alla pari con loro, come gareggiare in un gioco. Ma poi il gioco divenne un’esigenza, e l’esigenza il mio attuale lavoro. E come ogni gioco, quando volge al termine si cambia partner. Non volevo ancora imbarcarmi in una relazione seria: non mi avrebbe permesso di fare altre esperienze. E soprattutto non avrei mai capito la mia inclinazione verso il sesso, quello etero intendo. Non sono bisex, ci tengo a specificarlo.”

“In età più adulta, verso i ventidue, avevo già intuito che la mia strada sarebbe stata quella del gigolò. Troppi impulsi e troppa masturbazione. Una ragazza non mi bastava. Non avendo un ideale di donna, nel senso che mi piacciono tutte, ero sempre in costante ricerca, anche se non avevo ancora idea di cosa si trattasse di preciso essere un gigolò. Continuavo ad andare in palestra, a frequentare i miei vecchi amici, ma allo stesso tempo sentivo l’esigenza di voler cambiare. Smembrarmi di questa pelle per indossarne una nuova. Attualmente sono gigolò da sei anni, ed ho un rapporto meraviglioso da due anni con la mia attuale ragazza che, ahimè, non sa ancora nulla del mio vero lavoro. Non so come andrà a finire quando glielo dirò, o sarà lei a scoprirlo. Non sono ancora pronto per una confessione completa. Credo che però lei abbia intuito qualcosa. Una volta lei mi accennò di una sua fantasia: quella di voler fare sesso con me ed altre donne. Ed io stupidamente le chiesi del perché non anche con più uomini. Lei si indispettì, e non fece più cenno a questo argomento. Si era sentita come messa in vendita dal proprio uomo. Per questo penso che abbia in qualche modo intuito qualcosa del mio lavoro, anche per via degli orari flessibili. A volte sparisco per giorni senza rispondere ai suoi messaggi inventandomi delle riunioni. Non so se crede ancora che sia un manager dell’informatica. Se lo fossi davvero non potrei andare in giro con l’auto e gli abiti firmati che ho. Il lavoro di manager, per quanto possa essere remunerativo, non ti permette di arrivare ad alti guadagni come quello del gigolò.”

“E se la tua donna un giorno ti chiedesse di avere un figlio?”

“Il desiderio di diventare padre ancora non mi affascina. Sono ancora troppo giovane per intraprendere questa strada. Non so cosa significhi essere un padre. Sarei costretto a cambiare lavoro, che adesso non voglio. Ce lo vedreste un padre con un lavoro come il mio? Voglio ancora fare sesso e masturbarmi quanto voglio. Non mi stanco mai. Riesco ad avere un’erezione al solo vedere una ragazza che fa shopping mi piace, anche se poi non riesco ad approcciarla. C’è una cosa che dovete rendervi conto e che molti non sanno: posso essere piacevole, posso essere un grande amatore con le mie clienti, però non è detto che riesca a portarmi a letto tutte le donne che voglio. È la ragazza comune, quella che vedo per strada tutti i giorni, che più mi intriga. Ma magari è proprio con lei che non riesco nel mio intento.”

“Sei consenziente alla legalizzazione del tuo mestiere? Tasse a parte, si parlerebbe di igiene e sicurezza.”

“Inutile dire di sì. È ovvio. Ma siamo in Italia: tra il Papa e la gente perbenista che preferisce relegare la legalizzazione della prostituzione con il favoreggiamento, non potrà mai accadere. Poi si lamentano del lavoro nero e degli evasori fiscali. Siamo veramente ridicoli. Trovatemi un politico che voglia davvero debellare la prostituzione: nessuno lo voterebbe.”

“Hai mai pensato al porno? Cioè diventare un attore per produzioni amatoriali che ti permettono di nascondere il viso, o a quelle di un certo budget e serietà professionale?”

“No. Neanche con l’uso di una mascherina o con un effetto in post-produzione per coprire il volto. La mia intimità deve necessariamente rimanere tra quattro mura. Una volta una cliente mi chiese di essere ripresa durante un nostro amplesso. Me ne andai. Avevo paura che avesse nascosto qualche telecamera.”

“Perché secondo te molti gigolò amano non mettere le loro foto reali sui siti?”

“Le mie sono reali. La mia ragazza non gira su questi siti. Non fa parte dell’educazione inculcatale. Credo che molti non lo facciano per paura di essere riconosciuti nella vita di tutti i giorni, o dalla loro ragazza. Non dimentichiamoci poi dei parenti ed amici. Anche loro contribuiscono a farci sentire degli alieni. I miei non sanno nulla del mio lavoro. Ho paura che possano compromettermi tutto, quando magari un giorno sarò io a decidere che tutto finisca. Non è neanche giusto però che una cliente si ritrovi con un uomo che non è quello contattato in foto.”

“Il 25 novembre è stata la giornata antiviolenza sulle donne. Pensi che davvero possa bastare una semplice onorificenza per fronteggiare il problema?”

(Ride) “Il problema si risolverebbe se ci fosse più informazione corretta e meno proibizionismo. Ciò implicherebbe una maggiore cultura e educazione nel rispetto della donna. Ribadisco che mi piacciono le donne, e mi piace il mio lavoro. Ma non ho mai costretto alcuna donna ad un rapporto sessuale non consenziente.”

Anche a lui mostro il mio libro Roberto Malone, ovvero Storia di un porcospino italiano, di illustri madrigali e copriletti infuocati, invitandolo a leggere dalla pagina 19 alla 27, le stesse per la escort. Gli do alcuni input. Poi mi allontano lasciando che si immerga nella lettura.

Esce dalla stanza dopo una ventina di minuti guardandomi perplesso.

“Mi piace. Non ha niente a che vedere con i film porno odierni. Si respira aria di retrò.”

Poi mi chiede di parlargliene in po’ più approfonditamente: trama, intrecci, aneddoti curiosi, ecc. E mi domanda:

“Hai intenzione di farci un film? Io ci sto a fare la parte di Malone da giovane.”

Sorrido spensieratamente, pensando che la sua faccia sarebbe un match alquanto riuscito con quella di Roberto Malone da giovane.

“Purtroppo per ora nessuno sembra essere interessato a farci un film, Roberto Malone compreso, che non so neanche se l’ha letta.”

Mi sorride, ci salutiamo amichevolmente stringendoci la mano, e promettendoci di rivederci per un caffè. E magari di riparlarne.

La mia vita da escort

Posted by mammadalla69 under Creampie Me Press on lunedì Feb 13, 2023

La mia vita da escort
di MammaDalla69

Ho dovuto faticare un po’ prima di trovare una escort che fosse disponibile per un’intervista. Se non fosse per il fatto che, come di consueto, le ho garantito l’anonimato. Mi è solo consentito dire che attualmente vive a Milano.

“Ho avuto il mio primo rapporto sessuale a 14 anni con il ragazzo di una mia amica di cui lei non era innamorata, ma io sì. O almeno così pensavo”.

escort

Parla Carla, 24 anni, originaria di una cittadina del sud.

“Successe che una volta ho dovuto fare da palo per vedere se stessero arrivando i suoi genitori. Eravamo in casa della mia amica. Mi capitò di sbirciare da dietro la porta della loro stanza. Mi eccitai e cominciai a toccarmi, cercando invano di trattenere i miei gemiti. La mia amica non si accorse di nulla. Ma lui sì. Quando mi vide bagnata, mi lanciò un’occhiata ammiccante. Fu facile dopo scambiarsi i numeri di cellulare mentre lei era in doccia. Lo capii soltanto dopo il nostro primo rapporto che lui era davvero innamorato di me. Ma dopo due mesi tutto finì: la mia amica scoprì la nostra relazione. Lui affrontò la discussione con lei, io preferii non andare oltre. Mi ero già stufata di lui, e frequentavo già altri due ragazzi. Erano più bravi e più disinvolti di lui nel fare sesso.”

“A diciannove anni il bar del centro dove lavoravo chiuse, ed avevo ancora l’auto da pagare. All’epoca avevo rapporti con un cliente facoltoso del bar, e gli chiesi di aiutarmi. Potevo chiedergli quanto volevo. Mi bastava solo andarci a letto.”

“Poi scoppiò lo scandalo delle baby prostitute al sud. E fu allora che mi venne l’idea di mettere un annuncio su internet come escort. Il mio cellulare squillava in continuazione. Vivevo ancora con i miei, e tutte le volte dovevo correre in camera per rispondere. Ancora oggi la mia famiglia ed i miei amici non sanno del mio lavoro.”

“Ho iniziato dal nulla. Ho dovuto curare nel vestirmi con lingerie e lattice, usare strap-on ed altri aggeggi per soddisfare particolari richieste dei miei clienti. Un paio mi hanno anche chiesto di usare la frusta. Altri per la cosa più semplice: il pissing. Devo solo ricordarmi di bere un litro d’acqua una mezz’ora prima che arrivino. Non mi piace questo tipo di prestazioni. Ma se sono disposti a triplicare il prezzo, ben venga.”

“E fare sesso con più uomini? O con più uomini e donne?”

“Mi piace l’idea: così si fanno molti più soldi in fretta. Ma ho un po’ di timore ad essere l’unica donna. Forse in coppia con un’amica sì.”

“In futuro pensi di essere disposta ad accettare una relazione stabile o un matrimonio come, per esempio, l’attore Rocco Siffredi e sua moglie Rosa Caracciolo?”

“Assolutamente no. Non mi piacciono i bambini. Un uomo dopo il matrimonio vuole sempre avere dei bambini. Io no. Non sopporto di avere tanta gente per casa. E poi le relazioni stabili sono noiose.”

“Qual è il tuo ideale di cliente?”

“Il suo aspetto non mi interessa. E lui che deve essere vigoroso, non io. L’importante è che paghi bene. A proposito: non mi masturbo più. Non mi serve. Basta che mi venga sfregata un po’ per poter raggiungere l’orgasmo. “

Anche a lei ho chiesto se è consenziente alla legalizzazione del suo mestiere, con conseguenza di tasse, igiene e sicurezza.

“No. Ci sono già troppe tasse da pagare. Ed alla mia igiene ci penso da me.”

“Hai mai pensato al porno? Cioè diventare un’attrice per produzioni amatoriali che ti permettono di nascondere il viso, o a quelle di un certo budget e serietà professionale?”

“Certo che no (ridendo). Il mio lavoro mi garantisce alti guadagni mantenendo il completo anonimato.”

“Quindi molte escort non mettono le loro foto reali sui siti per lo stesso motivo?”

“Esatto.”

“Ed è giusto secondo te che un cliente non trovi la escort mostrata nelle foto sul sito?”

“Cosa vuoi che ti dica? Quando arrivano e si accorgono del bluff ce l’hanno già talmente in tiro che non fanno storie. Una vale l’altra, no?”

“Il 25 novembre è stata la giornata antiviolenza sulle donne, ma già qualche giorno dopo si sono avuti casi di molestie. Pensi che davvero possa bastare una semplice onorificenza per fronteggiare il problema?”

“La donna ancora oggi è considerata un oggetto alla mercè dell’uomo. Sono i film porno ad insegnarcelo. Io almeno col mio lavoro, se proprio devo essere considerata un oggetto, mi faccio pagare.”

Apro il mio zaino e le mostro il libro Roberto Malone, ovvero Storia di un porcospino italiano, di illustri madrigali e copriletti infuocati. Glielo porgo e lei lo prende incuriosita. Guarda la copertina, legge il titolo e poi mi domanda cos’è. Le rispondo che è il mio primo libro a cui ne sono seguiti altri due scritti durante il periodo di lockdown. Le chiedo semmai la lettura di qualche libro erotico le abbia mai procurato curiosità e eccitazione.

“Non sono una grande lettrice, e non mi è mai capitato di avere un libro erotico tra le mani.”

Le spiego che questa è una sceneggiatura invitandola a leggere il primo incontro erotico-sessuale tra il protagonista Roberto Malone, ex porno divo italiano, ed una quindicenne di nome Sandrine, personaggio di fantasia. Per la precisione le pagine che vanno dalla 19 alla 27. La lascio sola per meglio concentrarsi nella lettura.

Mi richiama dopo circa un quarto d’ora, e la sua risposta è stata semplicemente:

“Carina”.

Molto asettica e priva di emozione.

Al che la ringrazio per la sua disponibilità e per l’intervista. Alzo i tacchi con l’amaro in bocca: avrei preferito sentirmi dire che il libro era uno schifo.

Corso avanzato di masturbazione

Posted by admin under AutoRss on lunedì Feb 13, 2023

SKIZZI SKAZZI
di MammaDalla69

Quante volte abbiamo sentito decantare dal politico di turno “debelliamo la prostituzione, debelliamo la pornografia”. Se veramente un politico inneggiasse questo slogan per le sue elezioni politiche, la popolazione maschile – una bella fetta – non lo voterebbe di sicuro. Un mondo senza pornografia e prostituzione decreterebbe sicuramente un aumento di casi di violenza sessuale. Perché? Non vi è più una valvola di sfogo, per l’uomo e per la coppia che ama trasgredire. Parliamo di un certo tipo di prostituzione, escludendo a priori quella su strada dove la prostituta è da cinque minuti, e dove l’uomo il più delle volte resta inappagato. Perché talvolta masturbarsi è meglio che accontentarsi di una sveltina. È pure vero però che alternare la pratica alle “esercitazioni” è molto più appagante. Ma io personalmente, di un mordi e fuggi non mi accontento. Insaziabile? Direi di no. È puro e semplice soddisfacimento sessuale.

Non crediate che la masturbazione sia solo un problema ad appannaggio dell’uomo. La tendenza che l’uomo e la donna hanno oggi di masturbarsi è molto alta, trovando in ciò l’appagamento sessuale a dispetto di avere rapporti con partner stabili o occasionali. Da una parte le modelle che si spogliano a comando – e a pagamento – su siti e altri social media, dall’altra l’aumento esponenziale della pornografia: non c’è più bisogno del noleggio nelle videoteche, ma di un semplice click stando a casa. Sembra che si stia diffondendo un nuovo tipo di virus: quello del fai da te.

Avete mai provato a chiedere ad una donna se ha mai visto un film porno? Immagino che conosciate già le risposte: “Io? Ma come ti permetti?”, “Ma che stai dicendo? Io non vedo quelle cose!”, “Io non ne ho bisogno: è solo un prodotto per uomini.”, e così via. Per me si dovrebbero solo vergognare di affermare scemenze del genere. Quello che c’è di vero è che il 35% delle donne vede regolarmente qualche film porno – statistiche pornhub – ma non lo ammetterà mai. È nella sua natura apparire illibata. E non sto parlando solo di ragazzine quindicenni.

Mi capitò di chiedere ad una ragazza se avesse mai visto un film porno. Arrossì e io diedi per scontato, ridendo, che lo aveva visto. E lei, colta in castagna, si incazzò.

Una delle mie ex, una domestica filippina, lavorava part-time presso l’abitazione di una giovane manager. Un giorno, dovendo fare le pulizie più approfondite, in fondo ad un armadio scoprì sei diversi tipi di vibratore. Eppure, di pretendenti ne aveva a iosa. Perché negarsi con tutti?

Puritani?

Molti sono del parere che la donna approfitti di questa sua logica persecutoria per essere dominante sull’uomo. Cioè: decido io quando dartela, e se dartela.
Dove invece è l’uomo che domina, ecco che salta fuori metoo: da Asia Argento alle altre che aspettano 30 anni per denunciare il loro produttore, l’orco di turno, a carriera ormai sui viali del tramonto.
Altro modo di mettersi in mostra? Mah! Chissà?
Non ho mai capito perché una donna, quando abusata, non chieda in tempi brevi ricovero e sostegno anziché aspettare 30 anni. Il loro comportamento poco plausibile gioca, purtroppo, a discapito di quelle che davvero hanno subìto violenza passiva, cioè circuite ed incapaci di difendersi dai loro aguzzini, ed hanno poca voglia di apparire come l’ennesima vittima in cerca di audience.

La masturbazione è un’arte.
La chiesa condanna la masturbazione perché è peccato. Se così fosse, Dio ci avrebbe creato con le braccia più corte. Ed invece ci ha addirittura dotato di due mani.
Meno male!
Avevo 13 anni quando vidi il mio primo film porno in Super 8 – allora non c’erano ancora VHS e Dvd – nel garage di un mio amico, disattivando con cautela l’audio 🙂 Ciò che mi spinse all’epoca fu la sola e semplice curiosità.
Non mi vergogno ad ammetterlo. Come pure erano tanti i fumetti (i mitici fumetti dello Squalo by Edifumetto del grande Renzo Barbieri, ormai passato a miglior vita nel 2007), e le riviste a colori che circolavano per casa, stando ben attento a dove nasconderle. Mio fratello, 8 anni più di me, incapace di procurarseli per conto suo, puntualmente me li fregava. Ed io me li andavo a riprendere dai suoi cassetti. Un bel giorno, esausto di questa situazione, lasciai un biglietto al posto del fumetto porno appena recuperato: “Impara a comprarteli da te”. E per vendetta – dovevo aspettarmelo – mio fratello lo disse a mio padre che scoprì tutto il mio arsenale confuso tra i libri di scuola. Non potendone fare a meno, optai di nasconderli un po’ dappertutto per casa, in quei punti dove normalmente nessuno butterebbe mai un’occhiata, per esempio sotto la poltrona del salotto, dove mio padre era solito fare pennichella dopo pranzo. Chi avrebbe mai guardato lì sotto? La pensata fu eccezionale. Se non che un giorno un ospite amico di mio padre, sedendosi su quella poltrona, urtò col calcagno la voluminosa rivista a colori. La raccolse e la porse a mio padre dicendo: “Tenga, questa e sua.” Potete immaginarvi il finimondo che successe una volta rientrato a casa.
E quando con gli amici fermi per strada a non farci cogliere con le mani nel sacco con dei giornali appena comprati e nascosti alla buona dietro le nostre spalle perché il padre di un nostro amico stava parlando con suo figlio? Dovete sapere che all’epoca la fresatura era di scarsa qualità, e bastava aprire un po’ più del solito perché le pagine si staccassero dalla costola e si seminassero in terra. Il padre del nostro amico continuava a tergiversare col figlio senza accorgersi di cosa stesse accadendo alle nostre spalle. Ma i passanti dietro di noi se ne accorsero, e se la risero. Il padre del nostro amico andò via, e noi pure. Ma dalla vergogna nel vedere i nostri piedi inzuppati in pagine di foto pornografiche.

Com’è bello masturbarsi.

Rocco Siffredi in uno dei suoi libri ha dichiarato che a furia di masturbarsi gli si è allungato. Io pure ho provato, ma non è successo nulla. Però, almeno, non si è consumato.
Nel mio libro-sceneggiatura Roberto Malone, ovvero Storia di un porcospino italiano, di illustri madrigali e di copriletti infuocati le scene hard tra Roberto Malone, la quindicenne Sandrine e la sua ex moglie Adalgisa sono riempitive. Questo vuol dire che se qualcuno (o qualcuna!) pensa di essere urtato nella propria sensibilità da queste scene, può tranquillamente saltarle e proseguire con la lettura. La storia comunque non verrà afflitta nella sua continuità. Se invece una lettura come questa può stuzzicarvi nel vostro intimo…Beh, allora…da buoni intenditor poche parole. L’idea di scriverla dando uno stacco ben preciso per le scene hard fu per un’eventuale doppia versione del film stesso, qualora qualcuno fosse ancor oggi interessato a realizzarlo. Un po’ come per il film Una vita in vendita del grande Andrea Nobili.
Masturbatevi, figlioli. Andate pure in chiesa tutte le santissime domeniche, e da lunedì a sabato masturbatevi quanto volete.
E se ancora non siete pratici nel farlo o non avete ancora scoperto il suo massimo rendimento, vi consiglio il corso di masturbazione come quello pubblicizzato nell’immagine, scoperto accidentalmente in una delle tante navigazioni internet.
Badate bene: non ne ho mai verificato la sua autenticità. Che sia una bufala o no, potrete dirlo soltanto voi a me che nel frattempo avete telefonato.

Buona fortuna!

Stronze si nasce, Puttane si diventa

Posted by admin under AutoRss on venerdì Gen 20, 2023

A Venezia, la prof vieta il top sportivo in palestra: le studentesse rispondono picche
di MammaDalla69

Ricorderete sicuramente l’articolo in questione pubblicato su FanPage l’11 novembre 2021, dove una professoressa di educazione fisica del liceo artistico Marco Polo di Venezia proibisce il top sportivo alle ragazze per non distrarre i maschi. Le ragazze insorgono presentandosi soltanto col top.

Qui la libertà e l’educazione c’entrano ben poco
Stiamo parlando della pretesa di ragazze, e donne in generale, di potersi vestire come vogliono, in aggiunta alla presunzione di rendersi intoccabili.
Non vanno forse in giro così per essere guardate?

Provocare e figurare come illibate
La paura di avance maschili è però dietro l’angolo, e mostrarsi indignate a qualcuno che le fa è la sola via di scampo.

Masturbarsi e basta
Ogni giorno siamo bombardati da un’infinità di spot televisivi e molto altro dove il sesso trabocca ovunque: dall’intimo-lingeria femminile agli assorbenti, sempre più sottili, talmente sottili che tra un po’ potranno fare a meno di metterli su. Anzi giù.
Oggi le ragazzine di 14 anni si vestono succinte anche quando fa freddo. Le vedo nella metro a Milano tutte le santissime mattine. Non sono mica un maniaco sessuale. Semplicemente anche il mio occhio vuole la sua parte.

Intendiamoci bene: quello che sto per dirvi non giustifica né la violenza contro donne, né tantomeno un femminicidio.

La donna si masturba, e in certi casi anche più di un uomo. La donna a volte si masturba per il puro piacere di non concedersi. Ed i sexy toys? Li usano, talvolta da sole, talvolta con un’amica, talvolta col proprio partner maschile. Mi ricordo di una mia amica domestica filippina la quale mi raccontò che, nel mentre era alle prese con le pulizie in casa di una trentottenne bolognese, trovò nel suo armadio sei diversi tipi di vibratore, dildo e DP.

Qualche anno fa mi venne in mente l’idea di un nuovo giocattolo sessuale, il 3Holes (sappiamo tutti quali sono i tre buchi): un grosso dildo con la funzione di “succhiotto” e dall’altro lato terminante con un vibratore DP (l’immagine ivi riportata non lascia alcun dubbio), con un telecomando per le singole regolazioni di velocità e movimento. Una bella idea. Ma purtroppo non trovò un produttore. Sono sicuro che venderebbe, ed anche tantissimo.

Il piacere non conosce limiti. Allora perché darsi limitazioni?
Se la vostra donna vi ama, la sua attesa ad un vostro tardato appuntamento le farà venire i crampi allo stomaco, altro che farfalle. Se i crampi allo stomaco non le vengono e durante la vostra attesa legge un libro, tutt’al più potreste piacerle come le potrebbe piacerebbe il nuovo brano dei Maneskin, che dopo un po’ stufa e lo cambia con un altro nuovo, nuovissimo.
Se spudoratamente vi ha detto che l’amore è la cosa più importante e tutto il resto non conta, significa che ha già guardato nel vostro portafoglio e vi sta prendendo in giro.
Se invece vi dice che il vile denaro non ha niente a che vedere con voi, allora è una donna che ha già vissuto e sofferto. E probabilmente le piacerete e vi rispetterà per la persona che siete e per il giusto che avrete da offrirle.
Per quelle che invece non fanno altro che dirvi di cambiare questo e quant’altro, dalla camicia all’auto, fino addirittura a pretendere che dovete cambiare lavoro con uno più figo, da più “followers” e “likes”, non dovrete far altro che cambiare lei con un’altra.

Perché parliamo di questo? Perché anche questo per la donna è una sorta di masturbazione. Poche storie. Se una donna non ve la dà, due sono le cose: o è lesbica, o è vegetariana e non le piace “la carne di maiale”.

Ecco il perché noi uomini siamo soliti darle della puttana: abituata com’è a farla “vedere e toccare” solo a chi vuole lei. Perché se la desse a tutti, come un uomo farebbe con chi gli capita a tiro, tutto rientrerebbe nella normalità: desiderio e appagamento.
La donna pensa con la figa…La donna è un buco con la carne intorno.
Quante volte le avrete sentite dire? Fino alla nausea.

Diceva bene la Littizzetto: “Bisogna più dare che dire!”, che tradotto significa “E’ ora che scendiate dal piedistallo e la finiate di farcela solo annusare”.
Scusate, ma quando avete un buco allo stomaco e avete voglia di una pizza, non andate e ne ordinate una? Per l’uomo è la stessa cosa quando vede una ragazza.
Solo che in questo caso i buchi da tappare sono altri.

Lasciamo a queste ragazze, e ragazzine che forse di sesso non capiscono ancora nulla ma si divertono a stuzzicarci, la libertà di indossare ciò che vogliono, senza imporre loro nessuna privazione.
Ma, cari genitori, sappiate spiegare loro cosa un ragazzo o un uomo prova soltanto a guardarle, pregiudizi e rischi.
Ma soprattutto sappiate insegnare loro un po’ di educazione sessuale e, perché no, anche di masturbazione.
Quella non fa mai male.

P.S.: Magari regalate alle vostre figlie due cellullari: uno per ricevere le chiamate in vibrazione, l’altro per farle quando quello per riceverle è posto là dove tutto vorreste proibire. Lasciate che un po’ si divertano anche loro! E non scorrazzate in giro parlando male del mio Roberto Malone, ovvero Storia di un porcospino italiano, di illustri madrigali e di copri letti infuocati. Leggetelo prima magari, poi ne riparliamo! Sono bene accette le critiche negative, ma che siano costruttive.

Di seguito il link dell’articolo in questione su FanPage.it, giusto per completezza.
https://www.fanpage.it/attualita/venezia-professoressa-vieta-luso-del-top-alle-liceali-distraete-i-maschi-scatta-la-protesta/

A “Non è l’arena” di mercoledì 10 novembre 2021 Giletti dà per legittimo che la donna sia sempre una Beatrice
di MammaDalla69

Sono stato di recente additato come orco per aver scritto una sceneggiatura di fantasia, tra il drammatico ed il thriller con venature erotico-sessuali, incentrata sul personaggio di Roberto Malone, alias Roberto Pipino, ex porno divo italiano da tempo ritiratosi dalle scene, perché le scene “spinte” sono tra lui e la sua vicina di casa, una quindicenne di lui invaghitasi come nel più classico amore a prima vista. In Roberto Malone, ovvero Storia di un porcospino italiano, di illustri madrigali e di copriletti infuocati non si parla solo di sesso e del rapporto tra lui e Sandrine, la quindicenne svampita, ma anche di ciò che fu il rapporto nella vita reale tra Roberto Malone e la sua ex moglie, nella sceneggiatura ribattezzata Adalgisa, che lo sfida a più riprese con l’intenzione di non contendere il proprio marito con Sandrine. Il thriller, il giallo è intrinseco alla storia il cui perno è proprio Adalgisa, e non Sandrine. E poi estrapolando le scene erotico-hard la trama non cambierebbe, come a voler dire che il sesso non è sempre una dominante o, se preferite, di uno stesso film su Roberto Malone si potrebbe realizzare la versione hard e quella per i palati più edulcorati.
Chiarito ciò, desidererei continuare il mio discorso, sperando che non rimanga un soliloquio, allacciandomi alla specificata puntata di “Non è l’arena”.

Per quasi un anno ho seguito con un certo interesse la trasmissione di Giletti in onda su La7, sia per quanto concerne il covid-19 che per quanto riguarda la violenza contro donne. Ed è proprio per quest’ultimo che ho notato che, spesso e sovente, lo studio si attornia di partecipanti a predominanza femminile, tra le quali spicca l’ex onorevole Nunzia De Girolamo, la quale dribbla elegantemente a situazioni in cui molte ragazze, anche minorenni, partecipino ai festini della Terrazza Sentimento a Milano al solo scopo di ingozzarsi di droga, lasciando che l’attenzione si focalizzi sull’inchiesta della magistratura che vede Alberto Genovese implicato per stupro. L’orco di turno.

Lo stupro declassifica l’uomo da virile ad abietto, rendendolo incapace di relazionarsi col sesso opposto, anteponendo la sua debolezza con un vile atto di forza.
E su questo non ci piove.
Quando però la donna è consenziente ad essere abusata, lasciandosi trasportare dall’eccitazione che il rapporto col suo o con i suoi partner implica, il fattore violenza non è in esso intrinseco.
Ed anche su questo non ci piove.
Quindi qualcuno dovrebbe spiegarmi perché se una minorenne, attratta da un cinquantenne, decidesse di avere consenzientemente rapporti sessuali con lui, lui debba essere additato come un orco?
Non mi venite a raccontare che per scopare, scusate il termine forte, bisogna aver compiuto 18 anni. Siete così sicuri che le vostre figlie non siano state già invogliate a pratiche sessuali prima di varcare la soglia della maggiore età? O che si siano “unite” solo col proprio fidanzatino? E che invece non scorrazzino già a destra e a manca?

Il sesso è un bisogno imprescindibile
Due cose sono importanti nella vita: mangiare e fare l’amore. Col primo il benessere è prettamente fisico, col secondo è soprattutto mentale. Non avete bisogno d’altro nella vita, credetemi: mangiare bene vi terrà in buona salute, fare bene l’amore vi renderà felici. Al diavolo hi-tech, belle auto e vestiti ultima moda. Non voglio mica un manichino per casa. Voglio una donna che sa di carne e ossa, di calore. Cosa me ne faccio di una sempre attaccata a scopare col cellullare?
”…travolgimi ancora, sei un vulcano che esplode e che tutto divora…” (Madame, Rodolfo Banchelli, 1984).

Un uomo che va con una prostituta minorenne è un orco
Quindi se il sottoscritto a 53 anni suonati decidesse di andare con una prostituta minorenne sarebbe un orco? Dato per scontato che chi lo fa, lo fa per sua scelta, la domanda è: lo fa per soldi? O perché le piace? O tutt’e due? Perché una banalissima età deve precludere talune situazioni? Quelle “poverine” (come spesso Giletti spiattella) devono davvero aspettare di compiere 18 anni per darsi da fare con un cinquantatreenne? E se le piace un ultrasessantenne? Chi o cosa decide quando e con chi si può avere rapporti sessuali? Una legge?

Da un lato il problema si risolverebbe se la prostituzione fosse legalizzata. Ma in un paese come l’Italia ove vige l’ecclesiastico, è più facile prendersela con i clienti delle prostitute multandoli per ingrossare le casse dello Stato, anziché legalizzarla perché si vorrebbe far credere che ciò coincida con il loro sfruttamento. Colpire il cliente che va con una prostituta equivale a castrare un uomo, perché lo si priva di uno di quei bisogni primari che tutti noi conosciamo: il sesso. E perché no, anche l’amore. Quanti sono i casi venuti alla ribalta di clienti che sposano una prostituta?

Salviamo le apparenze
Non possiamo porre limiti ai bisogni umani perché una legge dello Stato o morale lo stabilisce. La nostra vita diventerebbe un cappio al collo. Abbiamo ancora bisogno dei soliti discorsi retorici dove tutto funziona a meraviglia, ed invece non facciamo altro che nascondere le briciole sotto al tappeto? Salviamo il salvabile. Nonostante l’avvento di internet dove circoli sessuali viziosi sono finemente nascosti, molti restano ancora aggrappati al pinnacolo di una cultura perbenista e retrograda.

Sentitemi bene: se mi dovesse capitare una minorenne che consenzientemente vuole far l’amore con me, certamente non mi fermeranno le parole di un Giletti, o di qualcun altro che nel suo perbenismo ipocrita punta il dito contro l’orco di turno, quando magari proprio nelle sue fantasie sessuali spesso e sovente aleggia una minorenne Beatrice. Fare l’amore (scopare!) è un sacrosanto diritto di tutti e di tutte, e non c’è legge che tenga. Né tantomeno un’età. Dove è andata a finire la libertà sessuale tanto decantata?

Scopate, figlioli. Scopate, e sappiate amare e rispettare nella sua integrità la donna con cui lo state facendo. La violenza non paga. Una bella scopata, anche se a pagamento, paga…Eccome…Ve lo assicuro 🙂

P.S.: La foto di me con Giletti è un tarocco. Anche se palese, ho ritenuto doveroso doverlo specificare. Sotto c’era il bel faccino di Salvini.

Chi è MammaDalla69?

MammaDalla69, classe 1969, originario di Caserta, è uno scrittore e sceneggiatore con all’attivo tre di cinque libri pubblicati dalla Creampie Me Press tutti incentrati sulla sessualità, e regista di diversi documentari, horror ed un film hard. Dopo 10 anni, trascorsi in Cina come docente universitario di cinematografia, si stabilisce a Milano girovagando poi a zonzo per diverse città italiane sfoggiando i suoi libri. Strabiliante è stata la presentazione che si è avuta al L’Altro Cinema a Pescara, uno degli ultimi cinema a luci rosse che in Italia ancora resiste alle lobby delle piattaforme. Il suo “magazine” è incentrato di curioso meme bilingue (italiano-inglese), e si sfoglia come una rivista pulp.

Lingerie sexy in mostra nei matrimoni

Posted by admin under AutoRss on mercoledì Apr 27, 2016

La giornata in cui ci si sposa è sempre un giorno trasgressivo e che spesso rimane impresso nella memoria di tutti. Resta il fatto, che in alcune situazioni quello che le persone riescono a escogitare per farsi ricordare cade sempre più spesso nel cattivo gusto.

È quello che è successo durante il matrimonio di una escort Padova che si è tenuto nel mese di Aprile. Vuoi per l’alto tasso di bevande alcoliche, vuoi per l’euforia generale della festa, la sposa si è divertita a spogliare parte degli uomini presenti alla festa e a travolgerli in un spettacolo degno dei migliori night club della città.

Valeria, nome di fantasia di questa attraente e provocate donna, dopo l’ennesimo brindisi e giro dibattute ha deciso di prendere in mano la situazione e di ravvivare la festa per le sue nozze. Dopo aver chiesto il permesso al marito, ha iniziato a stuzzicare gli uomini single presenti alla festa con mosse provocatorie degne dei migliori film eros.

In men che non si dica, ha condotto gli uomini sul palco dove si stava esibendo la banda musicale che intratteneva gli ospiti, e si è data da fare nello spogliarli e nel giocare con loro. Tra ilarità e cattivo gusto, la giovano donna ha spogliato e cavalcato più uomini.

Forse, il marito non ha proprio gradito questo gioco che la moglie ha iniziato. Resta il fatto, che gli ospiti presenti hanno dichiarato che al termine della festa non era sicuramente di ottimo umore. Abbiamo l’impressione che la prima notte di nozze, non sia stata proprio un vero e proprio successo per i due novelli sposi.

Maestra delle elementari, dalla doppia vita

Posted by admin under AutoRss on martedì Mar 8, 2016

La storia ha un che di davvero bizzarro e atipico, ma una maestra delle elementari è stata sospesa dal suo lavoro per un involontario errore. Avere prestato il proprio personal computer a degli alunni, dove erano presenti delle fotografie particolarmente hot.

Infatti, la bella maestra fuori dagli orari di lezione aveva una seconda attività, che la teneva occupata per tutta la notte. Ci troviamo nella bella e ridente Padova, città dove la maestra è una delle più quotate e richieste escort Padova di tutta la città.

Bionda, provocante e dotata di una quarta naturale è il sogno di molti dei padri che portano a scuola i bambini. Sogni, che ora si è scoperto possono essere avverati grazie a un appuntamento con la bella maestra. La presenza di quelle foto, che purtroppo hanno portato alla sospensione della maestra hanno portato una notorietà senza limiti alla professionista del sesso.

Un involontario errore che ha portato una serie di problemi disciplinari per la maestra, si è rilevato essere un ottima pubblicità per il secondo lavoro della bella bionda. Ora, la sua agenda è ricca di appuntamenti con sedicenti padri di famiglia e focosi uomini interessati ad apprendere le magie del sesso da questa maestra tutto pepe.

Spesso, le vicende della vita ci lasciano di sasso senza un reale motivo. Quello che sembrava un problema insormontabile ha dato la possibilità alla giovane donna di avviarsi a pieno regime al mondo delle escort. Ora, vista la sua notorietà ha aperto da poco un sito internet dove si propone come accompagnatrice di alto livello per serate di classe a Padova e in tutta la provincia. In caso di necessità e di previo avviso, la bella ragazza è pronta a muoversi in tutta l’Italia.